Tra arte e sapori

Via delle Arti tra Crescia sfogliata, Casciotta e Tartufo

Guardare, studiare e toccare le opere dei grandi maestri ora si può. Un immenso patrimonio artistico si apre ad Urbino alla condivisione e diventa esperienziale per lo studente di grafica delle accademie ma anche più in generale per tutti coloro che sono appassionati d’arte. In via Veterani, di fronte al Palazzo Ducale, accolti da Marta Bruscaglia si potrà ammirare l’opera completa di Renato Bruscaglia, uno dei protagonisti della grafica internazionale del secondo Novecento: le sue acqueforti con le matrici, le edizioni d’arte, i disegni e gli acquerelli, oltre ad opere dei suoi amici artisti e un nutrito numero di libri d’arte a tiratura limitata dell’Istituto d’Arte per la Decorazione e Illustrazione del Libro dal 1939 alla metà degli anni ’70. In via Saffi guidati da Giuliano Santini sarà messo a disposizione l’archivio del centro internazionale KAUS composto da centinaia di grafiche realizzate da maestri provenienti da ogni parte del mondo e che hanno operato a Urbino, insieme alla sua collezione di stampe antiche e contemporanee e le opere poetiche in ferro battuto di Fuffi (Fulvio Santini). Spostandosi poi in piazzetta S. Andrea ed entrando nel Palazzo De Praetis il visitatore, incontrando Bruno Cerboni Bajardi, potrà immergersi nello straordinario mondo della microincisione, la raffinata tecnica del bulino usata per incidere le matrici delle banconote e dei francobolli. Attualmente sede della Accademia Internazionale dell’Intaglio antico a Bulino, è uno dei pochi siti al mondo dove si insegna la scienza dell’arte del bulino applicata alla carta moneta. Il Maestro Bajardi potrà esporvi il proprio lavoro di microincisore, l’archivio che raccoglie alcuni lavori dei Maestri della cartamoneta, le sue grafiche i suoi disegni, i suoi dipinti. Se l’arte colma il tatto e la vista, l’esperienza continua anche con il gusto. Da non perdere infatti la “crescia sfogliata” di Urbino, un cibo nobile, ricco, nato sotto il segno del Rinascimento proprio tra il XV e il XVI secolo. Farina, uova e strutto di altissima qualità ben amalgamati, lavorati e cotti a mano fanno della “crescia sfogliata” uno dei prodotti tipici maggiormente amati. E che dire della Casciotta d’Urbino DOP? Quel formaggio che già dal nome risulta autentico, originale, unico, con quella “c” baciata dalla “s”. Il suo sapore suadente, la sua indescrivibile delicatezza, il gusto e l’aroma del latte misto vaccino e ovino, richiamano i pascoli delle campagne di Urbino. Un cibo fonte di ispirazione, di energia, di creatività. Si narra che di tale formaggio ne fosse ghiotto Michelangelo Buonarroti.

Urbino

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