Storie che emergono dal sottosuolo

Reperti archeologici e antichi oggetti ci raccontano Cantiano

Negli ex locali del convento di S. Agostino troviamo il Museo Archeologico e della Via Flaminia “G. C. Corsi”. Un luogo che ci fa tuffare nella storia remota di Cantiano. La prima sezione è geopaleontologica e, è il caso di dirlo, porta a galla la preistoria di Cantiano, quando al posto di colline e montagne qui c’era un enorme arcipelago corallino. Il protagonista è Ugo, grande rettile anfibio vissuto ancor prima dei dinosauri, le cui fattezze sono state ricostruite sulla base delle impronte ritrovate alle pendici del Catria. Alla preistoria segue la storia dei primi insediamenti umani nella sezione archeologica del museo. I due pezzi principali esposti sono un miliario della Via Flaminia, antesignano dei nostri segnali stradali, su cui è indicata la distanza, perfettamente calcolata, tra Roma e Cantiano, e il Bronzetto. Quest’ultimo è una piccola statua quasi oracolare nel suo modo di svelarci, coi suoi tratti, l’unicità che contraddistingue Cantiano. L’elmo piceno, il volto dagli inconfondibili lineamenti etruschi e il corpo robusto caratteristico dei bronzetti umbri, sono la prova che Cantiano fu sempre terra di confine, nodo che univa Etruria e Piceno, Marche e Umbria.
Non mancano numerosissimi altri reperti: fibule, pentole, pinzette, frammenti di specchi, punte di frecce, monete. Oggetti “poveri”, ma ricca testimonianza della vita quotidiana dei coloni romani, che qui riposavano dopo le fatiche della guerra, e del successivo periodo storico, segnato da assedi e aspre battaglie. L’importanza assunta da Cantiano in corrispondenza della costruzione della Via Flaminia, nel 220 a.C., di cui era snodo fondamentale, trova un’ulteriore, spettacolare attestazione nell’Area Archeologica di Pontericcioli. Poderosi colossi di pietra emergono in un’area rimasta vergine dall’invadenza umana. Possiamo passeggiare liberamente, accompagnati dal cinguettare di una gazza o dal lento ruminare di qualche animale al pascolo, e ammirare un enorme muro di sostegno in pietra grigna, tipico agglomerato roccioso locale di colore grigio, il Ponte Grosso, il Ponte a tre archi e i resti del Ponte Voragine, che ci riportano ai fasti costruttori dell’antica Roma.

Cantiano

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