Da Piazza Marconi o dalle “copertelle” di via delle Mura, lo sguardo si perde lungo le curve morbide delle colline e si lascia andare al verde intenso degli uliveti che le ricamano, un verde che si fonde pian piano con l’azzurro del mare. Anche questo è Cartoceto: paesaggio affascinante e ammaliante da vivere e da percorrere su strada, attraverso tanti itinerari, a piedi o in bicicletta. I colli, appena superata la frazione di Lucrezia, danno l’idea di serrarsi, di sormontarsi l’uno sull’altro, impedendo la vista dell’orizzonte; ma, giunti alla Pieve dei Santi Pietro e Paolo, il panorama si apre all’improvviso e gli occhi si perdono nell’intera vallata del Metauro, dalle cime del Monte Catria, al mare Adriatico che bagna Fano. Cartoceto si trova lì, racchiuso e protetto da questa distesa di uliveti e antichi boschetti, in un affascinante paesaggio senza tempo che rapisce gli occhi, la mente e il cuore. Da segnalare è un percorso tra antichi mulini e vecchie fonti e lavatoi; si tratta de “La via dell’acqua”, ovvero dieci itinerari ad anello che si articolano su cammini di tipo naturalistico, artistico, culturale, storico e religioso. Lo scopo di questi percorsi è l’andare alla ricerca di strade poco conosciute, alla scoperta di vie e luoghi nascosti. Sono semplici itinerari, percorribili da chiunque, attraverso i quali è possibile ammirare degli scorci paesaggistici nuovi, sconosciuti, incorniciati ora dalla limpidezza del cielo terso primaverile, ora offuscati dalla nebbia che avvolge ogni elemento in periodo autunnale.

Cartoceto