Alogastronomia e tanto altro: parole nuove e sapori antichi

La Città della Birra, dei tartufi e delle ricette tradizionali

Il fatto che Apecchio abbia dovuto creare un nuovo vocabolo ci fa capire quanto sia importante il valore della sua enogastronomia e quanti altri fattori ad essa si leghino.
L’alogastronomia è un neologismo che racchiude il concetto di produrre, degustare e abbinare la birra e il cibo, facendo diventare la bionda bevanda alcolica un autentico connettore. La birra scorre ad Apecchio come l’acqua sorgiva dal Monte Nerone, che ne rappresenta uno degli ingredienti fondamentali, insieme all’orzo che da queste parti cresce forte e rigoglioso. Un contesto naturale tanto favorevole ha stimolato la voglia di cimentarsi in produzioni raffinate e ricercate.
Sono così nati molti birrifici che hanno riscosso enorme successo coi loro prodotti, in particolare Tenute Collesi, Amarcord, il birrificio Venere e il beerfirm Mochimash.
Non stupisce che Apecchio, conosciuta come “Città della Birra” e sede dell’Associazione Nazionale Città della Birra, sia diventata un punto di riferimento per tutta Italia in questo settore. E di certo non mancano le prelibatezze con cui accompagnare i boccali.
Apecchio è come un enorme portagioie: frugando nel suolo, spuntano i tartufi, gioielli che arricchiscono la tavola in ogni stagione
dell’anno con le loro varietà.
Per rendere omaggio a tanta abbondanza, che garantisce l’offerta di birra e tartufo durante tutto l’anno, nel primo week end di ottobre viene organizzata, tra le vie del centro, la Mostra Mercato del Tartufo e Festival dell’Alogastronomia. Non meno vasto è l’assortimento di funghi, tra cui spicca il fungo Prugnolo, qui detto Spignolo. Prodotti pregiati, ricchi, ricercatissimi. Ma Apecchio è anche
paese della tradizione, custode di ricette antiche e rustiche. Chi arriva non può non assaggiare il Bostrengo, dolce la cui ricetta è invariata da secoli, da quando era chiamato lo “svuotacredenza”, dato che nel prepararlo venivano usati tutti gli ingredienti rimasti in casa, e oggi è prodotto e venduto con la stessa cura dedicata alla birra. Molti altri sono i piatti legati all’identità cittadina, come il Salmì del Prete e la Coratella d’Agnello.
Tutti caratterizzati dall’eccellenza di ingredienti e preparazione, tanto che anche in questo caso ad Apecchio è venuta in soccorso un’espressione nuova, la Denominazione Comunale di Origine “DE.C.O.”, che ha lo scopo di censire, valorizzare e promuovere le tipicità locali, valore inestimabile della città.

Apecchio

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