Passeggiata per il borgo storico

Tra i palazzi storici custodi di storie e racconti

Scorci, viuzze intervallate da deliziose piazze che si susseguono l’una dopo l’altra, finestre che si aprono su campi di oliveti e natura incontaminata, fiori e piante ad adornare usci e lucernari… e ancora grotte, palazzi storici, atelier d’arte, luoghi di storia e spiritualità, e una miriade di intriganti racconti. Tutto questo è il centro storico di Cartoceto, il cui nucleo storico ha una conformazione particolare e unica nel suo genere: le vie sono organizzate a spina di pesce, lungo la strada principale (un tempo definita “via di mezzo”) che scende entro le mura e prosegue verso piazza Garibaldi, ex Piazza del Mercato, su cui si affaccia Palazzo del Popolo, una struttura trecentesca che si distingue per la particolare Torre dell’Orologio, su cui è affisso un orologio solare fatto costruire nel XVII secolo e che fu più volte restaurato.
Sulla facciata del Palazzo spiccano due stemmi della famiglia Rusticucci, uno è in pietra arenaria e si caratterizza per la presenza di due chiavi e una spada disposte a croce su un campo azzurro, con dei rami di alloro e quercia, sovrastati da una corona che simboleggia un castello. Sotto l’arcata del Palazzo, custodita in una nicchia, una piccola statua di una Madonna Nera di Loreto. In piazza Garibaldi, infine, fa bella mostra di sé anche la caratteristica fontana che accoglie, dal 1941, quanti si affaccino in questo spazio. Proseguendo per le vie del borgo, nella via omonima, si erge Palazzo Marcolini. La struttura, oggi sede degli uffici del municipio, sede del Conte Marcolini prima e della famiglia Bezziccheri poi, ospitò un albergo negli anni sessanta del secolo scorso.
Ciò che lo caratterizza sono i meravigliosi soffitti decorati a tempera e i controsoffitti a cassettoni con modanature a stucco. Il piano terra è occupato dall’Antica Biblioteca “Afra Ciscato”, oggi anche polifunzionale spazio multimediale. Altri elementi architettonici che contribuiscono a rendere magico il borgo sono la Torre delle Mura Castellane, del XII secolo, da cui si può godere del paesaggio circostante che si spande sugli oliveti e su tutto il territorio del Metauro, fino a Fano; la Fontana dell’olio, in via Marcolini, realizzata dal monaco scultore Padre Stefano Pigini e che si rifà alla tradizione olivicola del borgo, raffigurando metaforicamente la Dea dell’abbondanza dai cui seni sgorga il prezioso oro verde. Sul lato est del paese troviamo poi Piazza Marconi, conosciuta come “La Turchia”, così definita perché da qui i cartocetani riuscivano ad avvistare gli sbarchi dei saraceni; e, infine, Piazza XX Settembre, nella zona della Rocca, dirimpetto alla Collegiata di Santa Maria della Misericordia e al Santuario della Beata Vergine delle Grazie. Ma i tesori di Cartoceto non sono nascosti solo all’interno delle mura: fuori dal centro, infatti, su un terrapieno roccioso e arenario, è collocata, dall’XI secolo, l’antica torre di avvistamento malatestiana “Torre di Ripalta”, che, dall’alto dei suoi 15 metri, è stata testimone di scontri, duelli, battaglie e vittorie.
Presso la frazione di Ripalta, infine, troviamo l’antico lavatoio, formato da due vasche e murato in una struttura in pietra rosa squadrata del Furlo e mattoni.

Cartoceto

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